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lunedì 7 maggio 2012

La civile Svizzera prova a sedurre l’Italia col “turismo della morte”

di Marina Marinetti da Il Sussidiario.net
No, il suicidio assistito non si tocca. Si, si potrà continuare ad andare a morire in Svizzera. Qual è la novità? Nessuna. Eppure, dopo che il referendum nel cantone di Zurigo domenica ha bocciato sia  la proposta dell’Unione democratica federale, che chiedeva di rendere punibile qualsiasi forma di istigazione al suicidio, sia quella del Partito Evangelico, che proponeva di limitare l’assistenza al suicidio a chi risiede nel cantone da almeno dieci anni, nel Belpaese non s’è persa l’occasione per dar fiato alle trombe e invocare a gran voce la necessità di approvare la legge sul testamento biologico. Senza accorgersi, o magari facendo finta di non accorgersene, che il suicidio assistito non c’entra nulla con l’opportunità, o meno, di disegnare i propri personalissimi confini oltre ai quali le cure diventano accanimento terapeutico.