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mercoledì 6 novembre 2019

Le Messe per l’”orgoglio” LGBT conquistano diverse diocesi cattoliche in Inghilterra

Salford gay pride LGBT figura di Gesù
La “pastorale per le persone omosessuali” è, in molti casi, un sostegno esplicito all’ideologia gay, a partire dall’iconografia e dalla denominazione che ricalcano pedissequamente gli stereotipi della comunità LGBT. In questo articolo di LifeSiteNews ci viene mostrata una carrellata di iniziative “ad hoc” promosse da molte diocesi inglesi con l’appoggio esplicito del vescovo locale. Tutto questo avviene in netto contrasto con le indicazioni presenti nella Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla Cura Pastorale delle Persone Omosessuali in cui si chiede esplicitamente di evitare di far entrare nelle comunità cristiane quei gruppi che, benché magari etichettati come “cattolici”, sostengono l’ideologia gay, incompatibile con la Fede e la Dottrina della Chiesa. Un documento prezioso purtroppo misconosciuto o disatteso.

venerdì 4 ottobre 2019

Patriarca Elia: Francesco Bergoglio e l’omosessualità

Nel discorso della montagna Gesù ha messo in evidenza la purezza morale: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. Inoltre disse: “Chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. E aggiunse: “Se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala”. Il Signore Gesù chiede una posizione radicale in questa sfera. La Sacra Scrittura mette in guardia contro l’omosessualità: “Così Sodoma e Gomorra e le città circostanti, che si sono abbandonate all’impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro alla perversione sessuale, stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno.” (Gd. 7). Francesco Bergoglio, al contrario, promuove sistematicamente l’omosessualità, abusando così dell’ufficio pontificio e provocando la maledizione su tutta la Chiesa.

L’anno 2013


– Monsignor Ricca, scandalosamente famoso a causa delle tendenze omosessuali, è stato nominato da Bergoglio prelato della Banca Vaticana e direttore della Casa di Santa Marta, dove abita Bergoglio…

domenica 10 febbraio 2019

Atteggiamento del cristiano e della Bibbia verso l’ideologia del genere

La domanda iniziale: Chi è l’uomo e chi è Dio? L’uomo è la creatura che dipende dal suo Creatore – Dio. L’uomo è creato all’immagine di Dio. Egli ha l’essenza spirituale. Dal momento della morte inizia a marcire il corpo umano e trasformarsi nelle ceneri. Lo spirito va davanti al tribunale di Dio per rispondere per la propria vita. Se l’uomo durante la sua vita respingeva la verità, uccideva la coscienza ed è morto in quello stato, allora sarà eternamente condannato. L’uomo che lottava con la menzogna e con il male, cercava ed ha accolto la Verità, che è Gesù Cristo, vivrà eternamente. Dio ha creato l’uomo come maschio e femmina. Non ha creato nessun gender mostro. 

Dell’uomo che accoglie Cristo si verificano le parole: “Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” (Gal. 2, 20). Diabolica ideologia di transgender sostiene che nel corpo abita qualcun altro, non colui al quale appartiene questo corpo. Chi avrà creduto a questo, lo riguarda la parola che non vive più lui, ma vive in lui il gender demone. Gesù questi gender demoni impuri scacciava! Non conduceva con loro il dialogo e non li tollerava!

giovedì 6 settembre 2018

Francesco si dimetterà o gli aiuterà una mano forte?

L’arcivescovo Vigano ha chiesto a Francesco e ai gerarchi di abdicare per aver coperto i crimini omosessuali e pedofili. La mano forte delle élite sovranazionali non aiuterà certamente a Francesco di dimettersi, ma piuttosto lo consoliderà.

Durante la sua visita in Irlanda, Francesco promosse apertamente l’omosessualità perfino tra i minorenni. Egli ha proibito ai genitori di educare i loro figli secondo i comandamenti di Dio. Si oppone così a Dio e alle sue leggi come eretico manifesto.

Qual è il dovere primario dell’autorità suprema nella Chiesa? Difendere la dottrina e la morale ortodossa!

giovedì 12 aprile 2018

Gli studi di genere smentiti dalla scienza. Si rimane uomini o donne per tutta la vita

Secondo gli “studi di genere”, l’identità di genere sarebbe una componente distinta dall’identità sessuale e potrebbe anche non coincidere con essa (producendo maschi-donne e femmine-uomini), poiché le differenze tra uomo e donna sarebbero soltanto una costruzione sociale, dovuta a stereotipi di genere, per l’appunto. Su questa base teorica, nata negli anni ’70, viene legittimato il “cambio di sesso” di chi vive una incoerenza tra il “sentirsi” uomo (o donna) - cioè il “genere”-, e l’essere nata biologicamente come donna (o uomo), cioè il “sesso”.

Tutto falso, lo dimostra oggi la scienza moderna. Le differenze tra uomo e donna sono biologiche e genetiche, non certo dovute all’influsso sociale o dall’educazione ricevuta. Chi afferma di aver “cambiato sesso” ha semplicemente amputato parti anatomiche del corpo o ne ha aggiunte altre con la chirurgia estetica, dopo essersi bombardato di ormoni. A livello neuro-fisiologico rimane come è nato, nella sua originale identità sessuale.

martedì 20 giugno 2017

La voce degli ex gay cristiani silenziata sul Web

Affinché un pensiero diventi dominante, può non bastare il controllo dei gangli della società, delle istituzioni e dei mass media, dai giornali al cinema, dalla tv a Internet: è necessario anche silenziare le voci contrarie. E poco importa se queste ultime vogliono il bene di chi quel pensiero pretende di imporlo. Ce lo insegna la storia, ce lo confermano gli ormai quotidiani tentativi di mettere a tacere chiunque ricordi che nasciamo maschi e femmine e che l’omosessualità non è innata. Nel club della censura c’è da tempo la piattaforma di condivisione online Vimeo, che pochi giorni fa ha rimosso tutti gli 850 filmati del programma cristiano Pure Passion Tv, perché diversi di quei video contengono le testimonianze di ex gay ed ex lesbiche, le cui vite sono state letteralmente trasformate dall’incontro con l’amore di Dio.

giovedì 15 giugno 2017

“Gender” come arma della nuova oppressione libertaria

di Maurizio Blondet

“Nessuno ci obbligherà a tornare indietro al concetto di “la biologia è destino”, che cerca di confinare e ridurre le donne alle loro caratteristiche fisiche. La definizione di genere è già entrata nell’attuale discorso pubblico”, come “differenziata dalla parola sesso”, […] ”l’inclusione della prospettiva di genere in tutti gli aspetti delle attività dell’Onu è un impegno fondamentale approvato già nelle precedenti conferenze e pertanto deve essere rafforzato nella quarta conferenza internazionale sulle donne”. Così gli organizzatori della Conferenza di Pechino sulla donna del 1995: un momento cruciale dell’imposizione del “gender” in Occidente, ma, come si vede, lungamente preparato da “precedenti conferenze” tutte sotto l’egida dell’Onu.

martedì 6 giugno 2017

Diffusione epatite nella comunità gay

Il mensile gay “Pride” ha intervistato la dott.ssa Anna Rita Ciccaglione, Direttore Reparto Epatiti Virali Dipartimento Malattie Infettive, dell’Istituto Superiore di Sanità, in merito alla diffusione dell’epatite A nella comunità gay. Riportiamo qualche stralcio delle sue dichiarazioni.

“Le informazioni sul focolaio epidemico sono reali e si basano su evidenze scientifiche. L’epidemia di epatite A sta interessando l’Italia ed altri paesi europei da alcuni mesi. Tra giugno 2016 e maggio 2017, 15 Paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Olanda, Norvegia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito) hanno segnalato 1.173 casi di epatite A (HAV), associati a tre differenti ceppi di virus di genotipo IA. L’infezione è stata osservata prevalentemente in uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM).

mercoledì 24 maggio 2017

L'educazione di genere - uno strumento di demoralizzazione della società (Video in lingua inglese)

Guardare a tutti genitori ed insegnanti!Ideologia di gender è una minaccia diretta per la famiglia tradizionale.

Inghilterra: Educare ai valori Lgbt fin dai 2 anni

Non è uno scherzo, perché in effetti è già dagli anni Cinquanta che gli attivisti Lgbt lo avevano capito: per riuscire a sovvertire l’ordine naturale della società bisogna incominciare a diseducare gli uomini fin dalla più tenera età, oscurando la prima fra le evidenze, la differenza uomo/donna. E’ così che, instancabilmente, colpo dopo colpo, con pazienza certosina anche quando al mondo apparivano ancora folli, i figli della “rivoluzione sessuale” sono arrivati ad ottenere risultati sconvolgenti come questi.

RIEDUCAZIONE DI STATO

Settimana scorsa l’Associazione nazionale degli insegnanti inglesi ha formulato ufficialmente la sua richiesta al governo di parlare di sessualità ai bambini di due anni, per spiegare loro che le relazioni omoerotiche sono normali.

Parlamento olandese: punire le scuole che non “educano” all’omosessualità

L’11 aprile, informa "Osservatorio gender",  la Camera Bassa del Parlamento Olandese ha appoggiato a larga maggioranza una mozione proposta dal parlamentare socialista Jasper van Dijk che prevede l’imposizione di severe sanzioni nei confronti delle scuole che non introdurranno al loro interno programmi “educativi” sull’omosessualità.


SANZIONI ED INTERVENTI DISCIPLINARI 

La proposta di Van Dijk stabilisce infatti un programma di sanzioni economiche ed interventi disciplinari da applicare agli istituti scolastici che non ottempereranno al “diktat” di Stato, rifiutandosi di “istruire” i propri bambini al nuovo paradigma etico della fluidità e indifferenza sessuale.

domenica 22 novembre 2015

Gender: il cervello è maschio o femmina

 Il neurochirurgo Massimo Gandolfini chiarisce alcuni aspetti dell’ormai nota questione gender
dall’intervista di Anna Pelleri
Il gender, termine ormai noto ai più, è al centro di grandi dibattiti sia scientifici che culturali. Abbiamo chiesto al prof. Massimo Gandolfini, neurochirurgo, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze della Fondazione Poliambulanza di Brescia e vicepresidente nazionale dell’Associazione Scienza&Vita, di chiarire il significato e l’origine di questa ideologia e il ruolo del cervello nella definizione del genere.
Prof. Gandolfini, potrebbe ricordarci l’origine della teoria del gender? 
Dal punto di vista strettamente storico, il termine “gender” trova  la sua genesi più remota nel lavoro di Sigmund Freud, apparso nel 1920, con il titolo “Psicogenesi di un caso di omosessualità nella donna”, in cui – per la prima volta – si pone il tema della differenza fra “gender role” e “gender identity”. Sul piano dell’elaborazione culturale, l’ideologia del gender si propone a partire dagli anni ’50/’60 ed è caratterizzata da tre “ondate”, che si susseguono e si integrano fra loro.
La prima ondata: la “nurture theory”

All’origine del gender. Quelle femministe senza sesso

di Marco Respinti
Con buona pace della galassia Lgbt, la “teoria del gender” non solo esiste e fa danni, ma è documentabile, ha una storia e corre sulla bocca di certi profeti. O di certe profetesse, come la scrittrice francese Monique Wittig (1935-2003), scomparsa 80 anni fa il 13 luglio. Nella Sorbona occupata dalla contestazione del maggio 1968 fu tra le animatrici del crogiuolo da cui sorgerà il Mouvement de Libération des Femmes, un’organizzazione-ombrello che, mescolando marxismo, psicoanalisi ed ecologismo, federò il radicalismo femminista in nome del diritto alla contraccezione e all’aborto. Erano gli anni della “seconda ondata” femminista, che si caratterizzò per la forte sessualizzazione della “liberazione delle donne”.
La prima, infatti, a cavallo tra Ottocento e Novecento, era stata quella delle suffragette che puntavano tutto sull’ottenimento del diritto di voto, e le cui leader statunitensi, da Elizabeth Cady Stanton (1815-1902) a Susan B. Anthony (1820-1906), erano rigorosamente antiabortiste. La terza, invece, sorta negli anni 1990, incarna la fase postmoderna, infeudatasi subito all’offensiva Lgbt e quindi corifea della “teoria di genere”.

mercoledì 11 novembre 2015

Argentina: la storia di Manuel/Luana, transgender a 6 anni

Le principali responsabilità di tale processo di normalizzazione della devianza sessuale, secondo il dott. Paul R. McHugh, sono da attribuirsi all’amministrazione Obama, Hollywood e ai grandi mezzi di co­municazione
Dall’Argentina arriva la storia di Luana, nato Manuel, che nel 2013, a soli 6 anni, è diventato il più piccolo bambino a beneficiare della legge argentina che permette il cambio di sesso sui documenti ufficiali.
Manuel/Luana è subito diventato una bandiera ideologica per la comunità transgender, che ha utilizzato la sua triste storia, come racconta un reportage dell’Associated Press, per sollevare un ampio dibattito riguardo il modo migliore di crescere i figli che si identificano con il genere diverso da quello di nascita.
Il processo di transizione da maschio a femmina del piccolo Manuel/Luana, che oggi dichiara di essersi sempre sentito diverso dal suo fratello gemello, Elias, amante delle pistole e delle macchine telecomandate, è stato appoggiato dalla madre, Gabriela Mansilla, la quale contro il parere dei medici, che avevano consigliato una terapia di “rinforzo della mascolinità”, ha preferito intraprendere la strada del cambio di genere.

Gender a scuola – Le favole possono nuocere alla salute

A proposito di fiabe gender a scuola, si è tenuta il 6 novembre, in un affollata chiesa di San Pio X, a Massa, organizzata dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli, la conferenza dal titolo: “Le favole possono nuocere alla salute: istruzioni per l’uso”.

L’organizzazione di questa conferenza, è avvenuta dopo i noti fatti accaduti a Massa che hanno visto coinvolta una bimba di scuola elementare, alla quale senza alcun consenso preventivo sono state lette delle favole interpretabili alla luce della teoria gender.

L’apertura della conferenza è stata affidata all’avvocato Sonia Mannella presidente locale del comitato ”Difendiamo i nostri figli” che ha evidenziato l’importanza di spiegare ai genitori cosa stia succedendo nelle scuole del nostro territorio.

La relatrice, dottoressa Paola Biondi, ha condotto la conferenza, prendendo in esame vari aspetti del variegato e ben nascosto mondo gender, in particolar modo partendo dal presupposto che uomo e donna sono due identità ben definite, che hanno delle specifiche particolarità.

giovedì 29 ottobre 2015

Denise Shick: «Io, cresciuta con un padre transessuale, vi chiedo di non approvare le nozze gay»

Denise Shick (foto a fianco) è cresciuta negli Stati Uniti con un padre “transgender” e il 24 marzo ha raccontato alla Corte Suprema americana «l’ossessione di mio padre transessuale» e la «sua infelicità anche quando ha ottenuto ciò che pensava di desiderare». Shick è stata chiamata a raccontare la sua storia ai giudici federali e si è opposta alla legalizzazione dei matrimoni tra persone omosessuali.
«MIO PADRE NON ERA FELICE». Shick ha ricordato quando all’età di 9 anni si sentì dire da suo padre che voleva diventare una donna e di quanto «i desideri sessuali di mio padre e i suoi comportamenti fossero più che disorientanti». L’uomo, che cominciò a vestirsi e comportarsi da femmina, sua figlia lo ricorda come «un miserabile che voleva che tutti intorno a lui condividessero la sua miseria. Non ricordo un giorno in cui mi sembrò felice o che sorridesse. Risa e gioia semplicemente non facevano parte della sua vita». Come tante persone transessuali, suo padre aveva molti problemi, tra cui l’alcolismo, per cui quando era ubriaco «veniva con la sua cintura nera e spessa» e «dopo le frustrate non sapevo bene che cosa mi facesse più male, se i lividi sulla mia schiena o vederlo e sentire le sue risate maniacali dopo che aveva picchiato i suoi figli». Fu solo più tardi che «gli abusi diventarono psicologici», quando «mio padre mi disse che voleva diventare una donna». Ai giudici Shick ha ricordato la sensazione «di rigetto e di abbandono» e il desiderio «naturale» di un padre e di «un rapporto tra un vero padre e una vera madre». Ma lui sembrava non comprendere questi desideri. Ma ci fu anche un’altra cosa «che mi confuse ancora di più». Il padre le disse che ogni volta che lo avesse visto con le gambe accavallate, «saprai che in quel momento mi sto sentendo una donna». Pensiero che riaffiorava alla mente di Shick tutte le volte che vedeva un uomo in quella posizione, perché «parole come quelle non abbandonano la memoria di un bambino e hanno un impatto sulla sua vita».