mercoledì 24 maggio 2017

Parlamento olandese: punire le scuole che non “educano” all’omosessualità

L’11 aprile, informa "Osservatorio gender",  la Camera Bassa del Parlamento Olandese ha appoggiato a larga maggioranza una mozione proposta dal parlamentare socialista Jasper van Dijk che prevede l’imposizione di severe sanzioni nei confronti delle scuole che non introdurranno al loro interno programmi “educativi” sull’omosessualità.


SANZIONI ED INTERVENTI DISCIPLINARI 

La proposta di Van Dijk stabilisce infatti un programma di sanzioni economiche ed interventi disciplinari da applicare agli istituti scolastici che non ottempereranno al “diktat” di Stato, rifiutandosi di “istruire” i propri bambini al nuovo paradigma etico della fluidità e indifferenza sessuale.

Secondo copione, il parlamentare ha motivato la “bontà” e imprescindibilità di tale insegnamento scolastico come un doveroso programma di “educazione civica” in nome dei vocaboli-totem rispetto, diversità e non discriminazione.

INSEGNAMENTO OBBLIGATORIO ALLA NORMALITA’ GAY

L’iniziativa legislativa nasce da un’analisi condotta dall’Ispettorato Olandese all’Istruzione secondo cui il 20% delle scuole primarie e medie non sarebbe in “regola” con una legge entrata in vigore nel 2012 che prevede l’insegnamento obbligatorio alla “normalità” gay.



Accanto alla proposta indirizzata alle scuole primarie e medie, Van Dijk, ha presentato un secondo progetto di legge, anch’esso approvato da un’ampia maggioranza, che contempla un analogo programma di “normalizzazione” dell’omosessualità questa volta rivolto alle scuole di formazione professionale, di cui il 40% risulta “inadempiente” al “gender diktat” governativo.