domenica 26 marzo 2017

Lettera di Patriarca Elia a Benedetto XVI: "Papa emerito – 90 anni – esempio di pentimento"

il 19 marzo 2017
Patriarca Elia, Bentdetto VI, J. Ratzinger

Al Cardinale Joseph Ratzinger
Papa emerito

Eminenza,

La Domenica, il 16 aprile 2017, quando La Chiesa festeggia la Risurrezione di Cristo, ricordiamo anche Suo 90 anniversario. Le auguriamo non solo la salute, ma sopratutto la grazia, necessaria alla Sua risurrezione spirituale e per mezzo di Lei anche a Chiesa intera! La risurrezione spirituale dipende da una condizione che si chiama il pentimento. Diventa per la Chiesa paralizzata l’esempio di pentimento!

Che cosa esige da Lei Dio e la Chiesa sofferente in questo tempo?

Si metta coraggiosamente contro il mito del Concilio Vaticano II e chiama le eresie che si trovano nella dichiarazione Nostra Aetate con nome vero. L’espressione sulla venerazione dei culti pagani, cosiddette religioni, è collegata con la venerazione di loro demoni. Questo non è solo eresia, ma la strada alla apostasia di massa la quale distrugge la vera missione ed apre la porta ad antimissione di culti pagani ai cattolici ingannati dal Concilio Vaticano II.

Contemporaneamente dica la verità che il nostro Dio Uno e Trino non è uguale alla divinità maggiore di Mecca! Il Concilio ha proclamato qui l’eresia autodistruttiva. Nella dichiarazione Nostra Aetate si trova ingannevole e manipolativo riferimento al papa san Gregorio VII. Sua non chiara espressione nella lettera personale al sovrano mauritano, il quale era favorevole al cristianeso, era chiarificata, non dalla sua lettera personale, ma da lettera pubblica ai sovrani spagnoli (anno 1073). Egli l’incoraggia di provare ritornare le terre occupate dai saraceni e nel testo più volte i musulmi chiama pagani dicendo che loro non conoscono Dio. Tale in realtà aveva rapporto verso i musulmani san Gregorio VII.

Tali condizioni riguardano il Concilio Vaticano II.

Per quanto riguarda la beatificazione invalida del Suo predecessore, bisogna che Lei, finché Dio Le dà ancora il tempo, meglio ancora in questo tempo di Quaresima, promulga una dichiarazione pubblica che fà il pentimento per questo atto invalido, nel quale ha abusato dell’autorità papale e con ciò ha provocato su di sé e sulla Chiesa la maledizione di Dio (Galati 1, 8-9).

Le motivazioni di indegnità di Giovanni Paolo II:

1. Suo gesto ad Assisi era il gesto da eretico, il gesto del sincretismo col paganesimo che ha causato nella Chiesa in 30 anni conseguenze catastrofiche. Si è creato un pensiero falso che la morte redentrice di Cristo sulla croce è la via della salvezza equivalente alla venerazione pagana dei demoni.

2. Durante il governo di Giovanni Paolo II in tutti seminati e facoltà teologiche si è diffusa l’eresia del neomodernismo. È avvenuta massiccia apostasia dall’ortodossia la quale Francesco ora sta terminando con la promozione di omosessualità e di islamizzazione.

3. Giovanni Paolo II ha abolito la scomunica dei massoni e con ciò ha ufficialmente approvato loro come membri della Chiesa. Con questo ha dato loro la possibilità d’impadronirsi della guida della Chiesa per la sua autodistruzione pianificata.

4. Giovanni Paolo II taceva riguardo ai crimini di pedofilia dei sacerdoti e li copriva. Ha anche sulla coscienza la diffusione di questa immoralità non solo nella Chiesa, ma anche nel mondo.

Per questo preghiamo Dio che Le dia la grazia in questo periodo quaresimale di fare per la salvezza della propria anima e per il bene di Chiesa paralizzata questi necessari due passi del pentimento:

1. Chiamare le eresie del Concilio Vaticano II con nome vero e pieno.

2. Promulgare la pubblica dichiarazione dell’invalidità della beatificazione di Giovanni Paolo II.

Crediamo che Suo atto di fede e di pentimento sarà d’esempio e inizierà il processo della risurrezione spirituale della Chiesa!

In Cristo,



+ Elia

Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino


+ Metodio, OSBMr

Vescovo-segretario del Patriarcato Cattolico Bizantino


+ Timoteo, OSBMr

Vescovo-segretario del Patriarcato Cattolico Bizantino



Le copie:

- Ai vescovi cattolici,

- Ai rappresentanti degli stati europei e americani,

- Ai mass media.