giovedì 9 marzo 2017

Convertitevi e credete al Vangelo (Mc. 1, 15). III parte: Il peccato originale (in Adamo) e la liberazione (in Cristo)

La Quaresima 2017

Ogni uomo brama la perfetta felicità, ha sete di Dio, anche se non si rende conto di questo: “Ci hai creato per Sé, o Dio. E non è tranquillo il nostro cuore finché non troverà riposo in Te” (sant’Agostino). Ma nell’uomo c’è anche il peccato – la menzogna incarnata. Essa causa quello che l’uomo la realizzazione della felicità cerca là dove essa non si trova. Peccato in noi – è un autoinganno essenziale.

L’esempio di menzogna in noi: ad una ragazzina dodicenne dovevano imputare la gamba sopra la caviglia per salvare la sua vita. Ma il suo padre la prese dall’ospedale e la consegnò di curarla ad una “miracolosa” guaritrice. L’amico l’ha avvertiva, insisteva sul ritorno della bambina in ospedale affinché la guaritrice non provocasse la morte a sua figlia. Ma il padre si è offeso a suo amico ed è rimasto fermo nella sua posizione. Alcune settimane dopo la bambina è morta… Sono passati 20 anni, ma il padre non permette di dire niente contro questa ciarlatana e odia suo amico buono. È incomprensibile! È il frutto dell’accecamento dal peccato! Di simili esempi sono migliaia.

Semplicemente qui non agisce la ragione e la verità oggettiva! Il peccato originale – è distruzione ed autodistruzione programmata: morale e quella fisica, temporanea e quella eterna! Tuttavia, alcuni demagoghi e filosofi sostengono che il peccato non esiste! La risposta: eliminate allora i tribunali, i carceri, giuste leggi, sciogliete la polizia e l’esercito. Ma il peccato esiste e fà infelice ogni uomo, interi popoli e intera l’umanità. Chi ci libererà da questa morte? Solo e solo nostro Salvatore Gesù Cristo!


La reazione di nostra natura corrotta – dell’uomo vecchio

Quale sia la nostra reazione quando qualcuno ci parla una severa verità sugli sbagli che noi facciamo, sulle nostre cattive abitudini o trascuratezze dei nostri doveri in famiglia o al lavoro? La reazione è questa: l’uomo si offende perché non sopporta la verità oggettiva.


La fonte dei conflitti – la verità soggettiva

Esiste la verità oggettiva. Ma gli uomini hanno la loro verità semioggettiva e si tengono di essa. Per questo tra gli uomini nascono i conflitti. Perciò, in ogni società e nella storia dell’umanità esistevano sempre le leggi che punivano coloro i quali promuovevano la verità soggettiva con la quale portavano seri danni agli altri.

L’esempio di verità soggettiva: durante il processo riguardante il divorzio tutti testimoni presenti che hanno sentito la testimonianza di marito erano pienamente convinti che marito è innocente e la moglie molto cattiva. Ma quando dopo ha parlato la moglie, loro quasi piangevano dalla compassione: quale vittima sia la moglie e quale criminale sia suo marito.

Oggi ci sono interi sistemi di menzogna che ingannano massicciamente gli uomini a tal punto che loro perdono la capacità di discernere la verità oggettiva. A loro appartengono programmi contemporanei di globalizzazione e di ideologia del Nuovo ordine mondiale. Come esempio abbiamo l’ideologia di genere. I promotori di questa ideologia mentono ufficialmente e negano la realtà più primitiva che l’uomo sia l’uomo e la donna sia la donna.

Questo è il frutto di accumulazione del male e della menzogna del peccato originale in noi che ha verità soggettiva (autoinganno), ma la verità oggettiva non la comprende e la respinge.

Il mistero del peccato originale possiamo comprendere solo nel rapporto con la croce di Cristo e la sta nella morte e nella schiavitù. Chi entra nella morte di Cristo ha la vita nuova e la vera libertà.

Il cardinale Joseph Ratzinger scrive: “L’incapacità di comprendere il peccato originale e l’incapacità di spiegarlo ai fedeli è veramente uno dei massimi problemi di teologia e di pastorale. Dal punto di vista cristiano la “liberazione” è soprattutto la liberazione dalla schiavitù del peccato. Ma questo avviene solo in Cristo…”.


LA VITA DIVINA IN CRISTO (illustrazione 1).

Siamo nati come figli di Adamo senza la vita divina. Se non rinasceremo ma rimarremo in questo stato di morte spirituale – saremo eternamente condannati. Gesù disse: “Quel che è nato dalla carne è carne, e quel che è nato dallo Spirito è Spirito…” (Gv. 3, 6ss.). Come dobbiamo rinascere? Si tratta di accogliere il nostro Signore Gesù attraverso la fede! “A quanti però L’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio” (Gv. 1, 12). “Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel Suo Figlio. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita” (1 Gv. 5, 11-12). Hai ora la vita eterna? Se hai il Figlio, hai la Sua vita e la Sua giustizia.

Dio ha creato gli angeli, arcangeli e Serafini… (vedi illustrazione 1). La vita di questi esseri spirituali è vicino a Dio. Noi, tuttavia, abbiamo ricevuto la dignità maggiore: in Cristo noi abbiamo la vita direttamente in Dio! Sant’Agostino sostiene che l’opera di salvezza è molto più grande dalla creazione del cielo e della terra. Perché il cielo e la terra passeranno ma la vita eterna non finirà mai.


Alla libertà attraverso la morte e la risurrezione

Adamo agì da se stesso, separatamente da Dio. In questo era tutta la tragedia nel paradiso. Gesù, al contrario, in tutto era dipendente da Dio. Il Suo programma era: “Padre, non sia fatta la Mia, ma la Tua volontà” (cfr. Lc. 22, 42).

Possiamo dire che ogni opera di Gesù compiuta su questa terra si basava sul principio della morte e della risurrezione, anche se l’opera di Golgota doveva realizzarsi solo alla fine della sua vita terrena. Dio discerne Suoi servi solo secondo questo: se loro sono passati per la morte fino alla potenza di risurrezione.

Nel Vangelo di Marco 8, 35 il Signore Gesù parla di attività psichica dell’uomo e di necessità di perdere la propria anima a causa Sua e del Vangelo. Nell’anima abbiamo il centro delle nostre relazioni (verso noi stessi, verso uomini e cose…). Quello che noi dobbiamo perdere, e insieme con quello in questo momento la propria anima, spesso non è il peccato, ma qui si tratta di cosiddetto amore innocente che attraverso l’inclinazione naturale cambia la nostra direzione retta. Così l’inclinazione umana ha un ruolo importante nella nostra vita. Per questo deve venire la croce per purificarci. Alcune volte un solo sguardo indietro può cambiare tutto. L’uomo perde dalla vista i valori eterni, la luce divina e si lascia conquistare da vanità, e in una luce falsa perde il regno di Dio.

Perché la vita divina in noi si manifesta così poco? Perché questa vita divina è così poco visibile? La causa sta in quello che noi viviamo ancora nella nostra psiche (nella propria volontà e propria ragione…), lavoriamo e serviamo solo con nostre forze, non prendiamo la forza da Dio. L’anima indipendente è l’ostacolo per la vita nuova. Per questo dobbiamo perderla a causa del nostro Signore Gesù.

La dipendenza da Dio: “Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale” (2 Cor. 4, 11). Che cosa significa questo? Questo significa che noi non faremo niente senza fiducia in Dio. Non mi fiderò di me stesso. Dopo aver mangiato il frutto vietato, Adamo si è appropriato interiormente del diritto sul potere di fare e decidere tutto da solo. Tuttavia, questo potere era indipendente da Dio. Con questo potere lui compieva non la volontà di Dio ma di satana. Per questo noi non possiamo agire con nostra iniziativa. Dobbiamo vivere la vita divina. Da Lui dobbiamo ottenere tutto. E questa è la vita in secondo Adamo – in Cristo!

La persona giuridica. Il Catechismo pone la domanda: Come il peccato di Adamo è diventato il peccato di tutti suoi discendenti? In tal tal modo che loro sono già usciti da Adamo che era spiritualmente morto. Chi è morto non è capace di trasmettere la vita, trasmette solo quello che ha – la morte spirituale. I suoi discendenti nascono tali come è lui stesso – spiritualmente morti. Tutto quello che bisogna fare – separarsi da Adamo ed entrare in Cristo. Lui col tempo diventerà la nostra vita. Dio in un certo senso guarda su Cristo anche come su Adamo. Dio sostiene Adamo e ogni suo discendente un solo uomo. Allo stesso modo sostiene Cristo come il Capo e chi discende da Lui, unisce in un uomo nuovo, la quale vive della Sua vita. Ciò è simile a termine giudico – “persona giuridica”. Le parti componenti di questa persona totale è ogni uomo che ha accolto il Signore Gesù come suo Salvatore e Signore. Qualsiasi cosa faccia la persona giuridica – questo riguarda ciascuno dei membri.

Due domande e risposte per ciascuno ai Rm. 5, 12:

1) Quali due cose negative sono venute nel mondo attraverso un solo uomo? Il peccato e tramite il peccato la morte.

2) Quanti uomini ha toccato la morte e perché? Tutti, perché in Adamo hanno peccato tutti (oltre alla Madre di Dio).

Se noi rimaniamo in Adamo siamo spiritualmente morti. Se rimaniamo in Cristo abbiamo la Sua vita.


IL PECCATO, L’UOMO VECCHIO E IL CORPO (illustrazione 2)

“Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con Lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato (…). Non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato…” (Rm. 6,6-13).

In questo bramo abbiamo tre fattori importanti: il primo è il peccato, il secondo – l’uomo vecchio e il terzo – il corpo. Con il termine “corpo” capiamo non solo corpo biologico con le sue membra e 5 sensi, ma anche le potenze della nostra anima che sono la ragione e la volontà.

Il peccato è il padrone personificato il quale incatena l’uomo e lo costringe di compiere tutti concreti peccati. L’uomo diventa schiavo del peccato, si sottomette a questo tiranno e realizza tutti suoi ordini. L’uomo vecchio di quale parla la Bibbia è la nostra natura umana in Adamo. Profondamente nell’uomo c’è l’amore verso il peccato. Quando viene la tentazione l’uomo gioisce perché sente il suo appello e felicemente si sottomette alla sua forza. Il peccato è un fattore forte, e quando in una situazione concreta si incontra con l’uomo vecchio – tra loro nasce la collaborazione spontanea. In tale unione questi due cercano qualche strumento e trovano il corpo. Le potenze sensuali del corpo danno il lavoro ai membri. Danno ordine agli occhi di guardare, agli orecchi – ascoltare oppure alle mani di muoversi. In tal modo il corpo compie gli ordini, dettati del peccato e sostenuti dall’uomo vecchio. Il peccato è capo, l’uomo vecchio si sottomette ai suoi ordini e il corpo praticamente li compie in forma di peccati. Questi tre hanno unità e sono in concordia. Risultato di loro collaborazione sono molti peccati quali noi compiamo.


LA CROCIFISSIONE CON CRISTO, LA MORTE (illustrazione 3)

“Il primo uomo Adamo divenne un essere vivente ” (1 Cor. 15, 45). A causa del peccato Adamo ha perso unione con Dio e a lui è rimasta solo la vita psichica, la quale per mezzo del peccato è collegata con diavolo. Adamo è diventato indipendente da Dio e con questo si è assomigliato al diavolo.

Sviluppo indipendente della vita psichica allontana da Dio e conduce alla divinizzazione di se stessi (“Diventereste come Dio (come dèi)” – vedi Gen. 3, 5). La soluzione del problema sta nella morte di Cristo: “Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a Lui nella morte” (Rm. 6, 4). Camminare nella fede significa realizzare il nostro battesimo! Se noi per mezzo della fede ci uniamo con la potenza della morte di Cristo in essa il peccato e il diavolo sono sconfitti, in essa è sconfitto anche l’uomo vecchio.

Che cosa avviene con il corpo? L’uomo vecchio è crocifisso ed immerso nella morte di Cristo, per questo la forza del peccato non può più dominare sul corpo. Il corpo non ascolta più il peccato e non dà consenso alle sue proposte. In tali condizioni il corpo non ha niente da fare, diventa disoccupato. Prima le mie labbra criticavano senza fine, ora non lo fanno più, sono diventate disoccupate. Miei piedi che si sono abituati a camminare per proprie strade, non camminano più per esse, anch’essi sono diventati disoccupati. Miei occhi, orecchi e tutto il mio corpo sono diventati disoccupati (katargethé) nei confronti del peccato.


LO SPIRITO SANTO, L’UOMO NUOVO E IL CORPO (illustrazione 4)

Che cosa significa: partecipare nella risurrezione di Cristo? Lo Spirito Santo in una anima battezzata rinnova la forza della vita nuova. Poi il corpo, cioè la ragione, la volontà e membri corporali diventano portatori di questa vita nuova (vedi Gal. 5, 25).

“Perché vi conceda, secondo la ricchezza della Sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal Suo Spirito nell’uomo interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori…” (Ef. 3, 16-17).

In questo brano abbiamo anche tre fattori importanti. Il primo è lo Spirito Santo, il secondo è l’uomo nuovo, e il terzo è il corpo (cuore). Al posto del peccato, il quale era personificato come padrone di schiavi e tiranno, al potere arriva lo Spirito Santo. “Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi” (Rm. 8, 9).

L’uomo nuovo del quale parla la Bibbia è la nostra nuova natura la quale noi abbiamo ricevuto nel momento della nostra rinascita (cfr. Gv. 3, 7).

Quando attraverso l’atto di fede e di amore l’uomo vecchio (Adamo) in una situazione concreta è immerso nella morte di Cristo, questo significa che in questo momento in noi si attua la potenza di Cristo risorto (l’uomo nuovo). L’uomo nuovo agisce in modo totalmente contrario a quello dell’uomo vecchio. Fascino del peccato non lo attrae più, non costringe mai il corpo di compiere il male. L’uomo nuovo si manifesta radicalmente contro il peccato, è sordo alle sue proposte. Quindi, qui non si tratta soprattutto di una lotta diretta con il peccato, e neanche di mortificazione esteriore del corpo. Si tratta, in effetti, del cambiamento del fondamento attraverso la fede. In questa nuova unione lo Spirito Santo e l’uomo nuovo hanno bisogno anche di qualche strumento. Questo strumento diventa il corpo. Il tal modo il corpo realizza gli ordini, ispirati da Spirito ed accettati dall’uomo nuovo. Ora lo Spirito Santo ha preso il potere al posto del peccato il quale era capo. L’uomo nuovo ora si sottomette agli ordini dello Spirito e il corpo li realizza in forma del compimento della volontà di Dio. Questi tre hanno unità e sono in concordia. Il risultato della loro collaborazione sono i frutti dello Spirito (vedi Gal. 5, 22).


LA VITA NUOVA NON FUNZIONA (illustrazione 5)

Non basta essere battezzati, separarsi dal mondo, accogliere Cristo come Signore e Dio, e non basta accogliere in pienezza lo stesso Spirito come gli apostoli. Noi dobbiamo vivere anche secondo lo Spirito. Ma questo esige la lotta. “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro … dominatori di questo mondo di tenebre” (Ef. 6, 12).

La condizione di vita nuova è camminare nella fede (cfr. Rm. 6, 11). Appena smetto di vegliare (vedi Mt. 26, 41), allora attraverso l’indifferenza uomo vecchio automaticamente scende dalla croce, “rivive” e paralizza la vita nuova, prende il potere (vedi illustrazione 5) e di nuovo fà del corpo lo strumento del peccato (cfr. Rm. 7, 5).

Perciò, attraverso atto di pentimento e di fede noi di nuovo e di nuovo dobbiamo entrare nella morte con Cristo (vedi 2 Cor. 4, 10ss.), altrimenti l’uomo vecchio nascerà invidia, orgoglio, omicidi, adulterio…

Cristo sulla croce ha pagato con il Suo sangue per nostri peccati. Insieme con Lui sulla croce è stato crocifisso nostro l’uomo vecchio (Adamo). Cristo è diventato il riscatto per i nostri peccati, come anche per la nostra natura di Adamo vecchio. In quel giorno sulla croce erano crocifissi non solo i nostri peccati, ma anche la nostra natura umana. Quando Cristo era crocifisso, siamo stati crocifissi con Lui anche noi (la nostra natura di Adamo vecchio). Se capiremo questa verità, tutto il resto diventerà per noi chiaro: “Sono stato (la natura di Adamo vecchio) crocifisso con Cristo e non sono più io (ego) che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal. 2, 20).


CAMMINARE NELLA FEDE (illustrazione 6)

Se l’uomo vecchio non è sulla croce, non vive in me Cristo (illustrazione 5). Se l’uomo vecchio in una situazione concreta è sulla croce e rimane nella morte con Cristo, attraverso la sensibilità della fede (illustrazione 6) il peccato non agisce sul corpo, e allora “Cristo vive in me” attraverso lo Spirito Santo. Questo significa camminare nello Spirito, vivere una vita vittoriosa, una vita di libertà! Abbiamo bisogno di imparare a vivere questo, soprattutto nella preghiera interiore. “Così non siete capaci di vegliare un’ora sola con Me?” (Mt. 26, 40).

“Ma chi si unisce al Signore forma con Lui un solo spirito (…). O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? (…) Glorificate dunque Dio nel vostro corpo (e nel vostro spirito)” (1 Cor. 6, 17-20).

Il modello di vita in Cristo per noi è l’apostolo Paolo: “Ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio (…) con spirito di santità, amore sincero, con parole di verità, con la potenza di Dio (…). Poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!” (2 Cor. 6, 4-10).


“RINNOVARE TUTTO IN CRISTO” (san Pio X)

La fonte della nostra fede è Cristo. Se non abbiamo il rapporto vivo con Cristo, non abbiamo nessuna forza. Non ha senso fare solo conclusioni superficiali e discutere.

Quindi, il vero cristianesimo, in primo luogo ci appella di mettere in ordine il rapporto personale con Cristo attraverso la conversione e il vero pentimento. Solo allora quando questo rapporto sarà ordinato, inizierà imitazione di Cristo, e solo allora la teologia viva.


LA CONCLUSIONE

Il mistero del peccato originale è possibile capire solo alla luce della morte e della risurrezione di Cristo.

La Parola di Dio ci indica a due poli opposti: su Adamo e su Cristo.

Chi rimane in Adamo è nella morte e nella schiavitù. Chi entra nella morte di Cristo ha la vita nuova e la vera libertà!

L’esistenza del peccato originale in ogni uomo è la causa principale perché le religioni pagane non possono salvare nessuno, ma al contrario, tengono gli uomini nelle tenebre e nell’inganno. Solo la fede in Cristo e l’unione con Lui attraverso il battesimo fanno dell’uomo il figlio di Dio.

“Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me” (Gv. 14, 6).

In Cristo,

+ Elia
Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino

+ Metodio, OSBMr
Vescovo-segretario del Patriarcato Cattolico Bizantino

+ Timoteo, OSBMr
Vescovo-segretario del Patriarcato Cattolico Bizantino




Le copie:

- Ai vescovi cattolici e ortodossi.

- Ai mass media.