La concezione hanno preparato:
+ Metodio, OSBMr
+ Marchiano, OSBMr
+ Samuele, OSBMr
+ Elia, OSBMr
Lettera pastorale a Natale
Vi scrivo come il pastore incaricato della responsabilità ultima per la vostra salvezza.
Durante il Natale ricordiamo l'amore di Dio, che il Dio onnipotente ed eterno come un bambino indifeso è venuto nel mondo per strapparci dalla dura schiavitù di Satana e del peccato e per portarci nel regno di Dio. Con la sua morte e risurrezione Egli ha vinto il peccato, la morte e il diavolo e ci ha dato la vita eterna. Questa vita è in Lui e non altrove. "Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita." (1Gv. 5,12). Ogni uomo è venuto nel mondo nel peccato e per mezzo del peccato lo gestisce il sistema del mondo. Il mondo fa l'unità con la nostra natura ferita, che è in noi la fonte del male e della menzogna e che ci tiene in schiavitù. Gesù ci libera dai nostri peccati personali così che il suo sangue ci purifica da ogni peccato: "Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato" (1Gv. 1,7). Gesù ci salva anche dalla schiavitù del peccato e ci fa veramente liberi: "Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero" (Gv. 8,36). A proposito di questa libertà dal peccato parla intero capitolo 6 della Lettera ai Romani. Il perdono dei peccati e la liberazione dalla radice del peccato è davvero la buona notizia del Vangelo. La maggior parte dei cristiani cattolici hanno una fede tradizionale, ma non hanno vissuto la conversione personale, ciò significa accogliere consapevolmente Gesù come il mio personale Salvatore e consapevolmente dare tutta la mia vita nelle sue mani. Gesù vuole che noi siamo i suoi discepoli (cf Mt. 28,19), e vuole anche dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, che diventassimo i suoi testimoni e martiri (martires) (cf At. 1,8).
Come possiamo vivere il Natale di quest’anno in verità e profondità? La Chiesa Orientale per tutto il periodo natalizio (40 giorni) saluta con le parole: “Cristo è nato”. Sì, Egli nasce, ma solo nell’anima che non fugge dalla verità di se stessa ed è disposta ad accettarLo, cioè, nell’anima, che è disposta a riconoscere il proprio peccato, le proprie cattive abitudini e diverse dipendenze ed è disposta a entrare nella luce della verità, e là dare a Gesù i propri peccati e i propri problemi. Gesù è veramente vivo nelle anime che Lo hanno ricevuto. La Parola di Dio dice: "A quanti però l’ hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio" (Gv. 1,12). È per mezzo di accoglienza di Gesù e di permanenza in Lui (cf Gv.15, 4) che siamo divinizzati. Apostolo lo conferma dicendo: "Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori" (Ef. 3,17) e quindi "non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal. 2,20). "Camminate dunque nel Signore Gesù Cristo, come l'avete ricevuto, ben radicati e fondati in lui" (Col. 2,6-7).
Come esattamente durante questo Natale un cattolico deve accogliere il Signore Gesù? Può farlo da solo, in famiglia o nell’ambiente ristretto di altri credenti. È necessario rinnovare le promesse battesimali e la fede salvifica. Gesù dice: "Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me" (Ap. 3,20). Bisogna essere consapevoli che cosa significa accogliere Gesù come il proprio Salvatore e Signore. Nel tempo presente la maggioranza dei cristiani formano la unità con lo spirito del mondo e hanno perso coscienza del peccato. Alcuni, addirittura, considerano abominio di omosessualità come qualcosa normale, altri ritengono l’ufficiale educazione sessuale o piuttosto la demoralizzazione sistematica dei bambini da cinque anni come una cosa normale. Purtroppo, molti vescovi e sacerdoti in queste cose, come pastori, trascurano il dovere di ammonire il suo gregge. La Parola di Dio dice che tutti hanno peccato (cf Rm. 3,23). "Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti" (Is. 53,6). "Il salario del peccato è la morte" (Rm. 6,23). Chi ti libererà del peccato e della punizione per esso? Solo Gesù. "(...) non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati (...), ma con il sangue prezioso di Cristo” (1Pt. 1,18-19). Renditi conto dei tuoi peccati e del tuo essere peccatore davanti a Dio. Il peccato è la trasgressione, indipendentemente dal tempo in cui è stato compiuto, corpus delicti per la tua ora della morte e per giudizio di Dio. Ti rendi conto che sei peccatore davanti a Dio e il castigo che ti aspetta? Credi che Gesù, vero Dio e vero Uomo, è morto per tutti i tuoi peccati? Riconosci: Sì, credo.
Accogliere Gesù come tuo Signore, significa dare a lui tutto quello che hai. Tu appartieni a Gesù e tutto il tuo è Suo. Non sei più il proprietario delle cose e delle relazioni con le persone, ma sei solo un amministratore. Questo atteggiamento di fedeltà e di puro amore a Dio è il tuo programma della vita fino alla morte, lo realizzi quotidianamente in diverse situazioni. Osservanza del primo comandamento: amare Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la forza è contemporaneamente anche l'adempimento della richiesta di Gesù di perdere la propria anima per Lui e per il Vangelo (cf Mc. 8,34). Allora adesso vuoi accogliere Gesù come il tuo Signore? Se è così, confessalo con la tua bocca davanti ai testimoni. Oggi anche per te vale la Parola di Dio: "Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza" (Rm. 10,9-10). E ancora: "A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: (...) i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono sono stati generati." (Gv. 1,12-13). Ora anche a te appartiene gioioso annuncio natalizio: "Oggi è nato per voi (per te) un Salvatore, che è il Cristo Signore" (Lc. 2,11). Questa è l'essenza del Natale. Dopo la nascita è la vita. L'Apostolo dice: "non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal. 2,20). È necessario ritornare a questa verità. Infatti Cristo mediante la fede è nei vostri cuori (cf Ef. 3,17). Perché ancora rimane in noi natura peccatrice, noi pecchiamo con il arbitrio, l'edonismo o giudicando gli altri, quindi dobbiamo di nuovo tornare alla luce della verità. Questo è il pentimento. Ancora una volta, riconosciamo il nostro peccato, la nostro natura peccatrice e così di nuovo diamo luogo a Gesù nei nostri cuori. Questo è il senso del saluto natalizio dei cristiani di rito bizantino, che dice: "Cristo nasce!" Questo significa che Cristo nasce di nuovo e di nuovo nel tuo cuore mediante la fede salvifica.
Cari sacerdoti e fedeli, non basta celebrare l’Eucaristia a Natale e non basta ricevere la Santa Comunione. Bisogna prendere una posizione di verità, di pentimento e, contemporaneamente, prendere una posizione di totale affidamento di se stesso a Dio, cioè accogliere Gesù come personale Salvatore e Signore. Si tratta di un programma permanente di ogni cristiano. Su questa base la Comunione ricevuta ci porterà i frutti spirituali. Senza questa, a noi si riferisce l’ammonizione dell’Apostolo: "Perchè chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi" (1Kor. 11,29-30). Quindi, sono necessarie ambedue cose: accogliere il rapporto fondamentale con Gesù attraverso il perdono, dando a Lui i propri peccati e la propria vita, e altro, prendere il Corpo di Cristo nell'Eucaristia. Ovviamente, il dovere dei cattolici in caso del peccato grave, è di accostarsi al Sacramento della Confessione. Se qualcuno avesse dei dubbi se suo peccato è grave o no, è meglio accostarsi al Sacramento della Confessione.
Il pentimento dei sacerdoti consiste, anzitutto, in abbandono delle dottrine false, delle varie filosofie e delle psicologie che diminuiscono il peccato e rovinano il rapporto con Gesù.
Cari teologi, vi pongo una domanda: Voi trasmettete la dottrina viva della Chiesa così come la trasmise l’apostolo Paolo in Spirito di verità e in potenza di Dio? Voi veramente conducete i vostri studenti all’essenza della fede, alla conversione personale e alla vita con Cristo? Se non fate questo, come potete pretendere che la generazione sacerdotale formata da voi trasmettesse la fede viva in quest’epoca di apostasia di massa dal cristianesimo?
Onorevoli rappresentanti dell’ONU, molti di voi si considerano cristiani. Ponetevi una domanda essenziale: Se Dio vi chiamasse in quest’ora al suo giudizio, quindi voi sareste salvati o condannati per sempre? Voi servite alla verità e al Cristo, oppure direttamente o indirettamente state distruggendo il cristianesimo e i valori morali e spirituali dell’umanità?
Onorevoli rappresentanti dell'UE, molti di voi si considerano cristiani. Voi avanzate i valori morali o avanzate gli antivalori e altri meccanismi di governo? A Natale anche voi mettetevi alla luce di Dio e attraverso il pentimento vero fate il posto nei vostri cuori, affinché Gesù possa venire nei vostri cuori e nelle vostre famiglie. Avete una grande responsabilità per il futuro dell'Europa. E per questo più di altri avete bisogno di essere radicati nella verità, affinchè attraverso di voi possa venire la benedizione di Dio per molti.
Onorevoli rappresentanti delle autorità statali in Russia, Ucraina e Bielorussia, nelle vostre terre per diversi secoli esiste la Chiesa orientale, la quale non è in comunione con Roma. L'Europa è in una grande crisi di fede e di morale che colpisce singoli paesi dell’Europa occidentale. Vi guardo, i cristiani di rito bisantino, con la speranza che da voi sarà fermata questa profonda crisi e dalle vostre terre verrà un vero rinnovamento spirituale per tutta la cristianità. In quanto rappresentanti delle autorità pubbliche, siate consapevoli della vostra responsabilità verso il vostro popolo e verso Dio. Nelle vostre leggi non date spazio all'immoralità, ma, al contrario, attraverso la legislazione sana rafforzate i valori morali e spirituali che portano l’armonia e la benedizione.
Cari Vescovi della Chiesa d'Occidente, spesso mi ricordano la mia responsabilità per il rinnovamento della Chiesa e la necessità di avviare la riforma. Dalla Chiesa Cattolica di rito bisantino mi fanno ricordare che la riforma certamente è collegata con l'elezione di una nuova generazione dei vescovi che accettano questo programma di riforma. È logico. Nei paesi democratici, se deve avvenire un cambiamento, allora il cambio di governo passa attraverso le elezioni. Chiesa non è democrazia, ma teocrazia. È quindi necessario prendere in considerazione alcuni principi che possono aiutare alla riforma necessaria di fronte alla quale si trova la Chiesa. Mi rivolgo a voi in questo tempo di Natale, inoltrate le abdicazioni e date la possibilità al nuovo Collegio dei vescovi di iniziare la necessaria riforma della Chiesa.
Quest'anno, scorreva il sangue dei martiri, che è sempre un seme di nuovi cristiani. Lasciate, che questi eroi della fede, siano per tutti noi un esempio di come accogliere Gesù Cristo nel nostro cuore e di seguirLo autenticamente.
A tutti voi, cattolici e a tutti i cristiani e a tutte le persone di buona volontà, vi imparto la mia Benedizione Apostolica.
Buon Natale!
Benedetto XVI
Il Papa
Città del Vaticano, 25 dicembre 2010
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