domenica 30 gennaio 2011

Le nuove sfide per la Chiesa di Cristo


L’Apologetica era importante nei primi secoli del Cristianesimo. Anche oggi, essa è necessaria, perché viviamo in un tempo dove la Chiesa deve dare le risposte a nuove sfide del mondo contemporaneo. Ad esempio:

-          Crisi della cultura europea
“L’Europa, - secondo le parole dell’allora Card. Joseph Ratzinger “L’Europa di Benedetto nella crisi delle culture”,  sta sperimentando una vera e propria “prova di tradizione”; da qui si capisce anche la radicalità delle tensioni alle quali il nostro continente deve far fronte. Ma qui emerge anche e soprattutto la responsabilità che noi europei dobbiamo assumerci in questo momento storico”. Egli chiama l’odierna cultura europea – una “cultura illuminista e laicista”, che con le sue norme e contenuti potrà da sola “determinare l’identità dell’Europa e, di conseguenza, ogni Stato che fa suoi questi criteri, potrà appartenere all’Europa. Non importa, alla fine, su quale intreccio di radici questa cultura della libertà e della democrazia viene impiantata. È proprio per questo, si afferma, che le radici non possono entrare nella definizione dei fondamenti dell’Europa, trattandosi di radici morte che non fanno parte dell’identità attuale. Di conseguenza, questa nuova identità, determinata esclusivamente dalla cultura illuminista, comporta anche che Dio non c’entri niente con la vita pubblica e con le basi dello Stato”.  Allora oggi sentiamo parlare di un nuovo moralismo politico, sperimentiamo una continua pressione dell’ideologia della libertà assoluta (leggi sulla promozione dell’aborto, dell’eutanasia, del matrimonio di persone dello stesso sesso, la dittatura di genere (gender)... Secondo la prospettiva “gender” l’uomo potrebbe determinare da solo la propria “sessualità sociale”, indipendente dalla sua “sessualità biologica”. Gli attivisti “gender” attaccano la norma della doppia sessualità. Essi vogliano che abbia valore giuridico non il genere biologico ma il genere arbitrariamente scelto fino ad ottenere che esso venga registrato nei documenti pubblici. Dunque prospettiva “gender” non riconosce alcuna differenza tra uomo e donna, respinge qualsiasi risultato delle ricerche mediche e psicologiche sul cervello, le quale dimostrano la differente identità di uomo e donna nella struttura celebrale. Nel gennaio 2006 Il Parlamento europeo ha promulgato la Risoluzione B6-0025/2006 per la lotta all’ "omofobia” con il richiamo “all’impegno per i diritti dell’uomo”. In esso il Parlamento pone omofobia, cioè “avversione contro i gay, le lesbiche, i bisessuali” sullo stesso piano di “razzismo, xenofobia e antisemitismo”. Il Programma “gender” viene inserita in istituzioni sociali (scuole, università, media) ed è diventata la guida nella politica dell’UE e dell’ONU. Cfr., Gabriele Kuby, Gender Revolution. Il relativismo in azione, Ed. Cantagalli, Siena, 2008. ma anche la “Risoluzione 1728” (2010) dell’Assemblea Parlamentaria del Consiglio d’Europa formato 29.04.2010, essa imporre gender-gay-uguaglinza come standard Europeo.

-          Razionalismo in teologia cattolica
Su questo argomento Benedetto XVI ha accennato nell’incontro con i Membri della Commissione Teologica Internazionale (Omelia ai Membri della Commissione Teologica Internazionale, 01 dicembre 2009.). Egli dice che c’è un duplice uso della ragione e un duplice modo di essere sapienti o piccoli. Primo modo: “usare la ragione che è autonoma, che si pone sopra Dio, in tutta la gamma delle scienze, cominciando da quelle naturali, dove un metodo adatto per la ricerca della materia viene universalizzato: in questo metodo Dio non entra, quindi non c’è. E così, infine, in teologia: si pesca nelle acque della Sacra Scrittura con una rete che permette di prendere solo pesci di una certa misura e quanto va oltre questa misura non entra nella rete e quindi non può esistere. Così il grande mistero di Gesù, del Figlio fattosi uomo, si riduce a un Gesù storico […]. Il metodo sa “captare” certi pesci, ma esclude il grande mistero, perché l’uomo si fa egli stesso la misura: ha questa superbia, che nello stesso tempo è una grande stoltezza perché assolutizza certi metodi non adatti alle realtà grandi”. Secondo metodo: “quello dell’uomo che riconosce chi è; riconosce la propria misura e grandezza di Dio, apprendendosi nell’umiltà alla novità dell’agire di Dio”. Questo metodo di usare la ragione e di essere sapienti “non esclude dal mistero, ma è proprio comunione con il Signore nel quale riposano sapienza e saggezza, e la loro verità”. Quindi, come vediamo dalle parole del Papa, si nota spesso la tentazione dei teologi di parlare di Cristo, ma non avere la conoscenza intima di Lui, e così si producono le parole vuote e morte che non interessano nessuno.

-          Sincretismo religioso
Dopo il Vaticano II vi fu l’inizio di un’onda di masse e di un grande interesse per le religioni orientali che portò a introdurre diverse tecniche orientali nella preghiera e nella spiritualità cristiana. Alcuni teologi sul rapporto con le religioni non-cristiane hanno perfino creato le teorie: cosiddetta dei cristiani “anonimi” (K. Rahner) e quella dell’uguaglianza delle religioni che sono altrettanto le vie di salvezza come il Cristianesimo (H. Küng). L’evangelizzazione in molti luoghi si sostituisce con il dialogo interreligioso! Queste teorie teologiche sono in contraddizione con la Sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa.

-          Altre sfide sono il relativismo, la crisi della fede cristiana, l’emergenza educativa dei giovani, la nuova evangelizzazione, la necessità della nuova integra formazione sacerdotale.

Nuova apologetica
Oggigiorno abbiamo bisogno di un’apologetica pratica e autentica, la quale ha due scopi principali: diffendere la fede cristiana dai correnti sbagliate ed eretiche, e aiutare alla gente scoprire chi è Gesù Cristo e che Egli ha fatto per noi, cioè condurli alla conversione. Ogni apologetica che non è pratica e non porta i frutti bisogna rifiutarla. Si può trasmettere solo ciò, che prima si vive.