L'articolo è uscito lo scorso 2 aprile sul sito del Gatestone Institute di New York: a partire dal 2001, 500 chiese cristiane sono state chiuse nella capitale britannica. Nello stesso periodo 423 moschee sono state aperte.
Gli anglicani - che qui dovrebbero "giocare in casa", per così dire - sono scesi dal 21 al 17% tra il 2012 ed il 2014 con una perdita secca di 1,7 milioni di fedeli, mentre la popolazione musulmana nelle altre grandi città del Regno Unito è considerevolmente aumentata, al punto da rappresentare ormai il 15,8% della popolazione di Manchester, il 21,8% di quella di Birmingham ed il 24,7% di quella di Bradford. Ci sono un centinaio di "tribunali" della sharia, incredibilmente riconosciuti dal governo, mentre Londra ha eletto un Sindaco islamico.
La chiesa cattolica di San Pietro è stata trasformata nell'attuale moschea Madina. Situazioni analoghe sono capitate anche a strutture protestanti ed ebraiche. "Sommersi" etnicamente, attualmente sono solo 679 mila i cristiani a Londra: nella parrocchia di San Giorgio, la cui chiesa può accogliere 1.230 persone, sono rimasti solo 12 fedeli, 20 quelli della parrocchia di Santa Maria.
Non più solo un intero popolo, bensì un'intera cultura con le sue tradizioni sta per essere cancellata... da casa propria. Un fatto inaudito, benché - purtroppo - studiato da anni a tavolino ai piani alti dei centri di potere del "politicamente corretto".
"Dove i giovani maschi islamici si insediano, le donne europee rimangono incinte, si formano famiglie sottomesse alla legge del Corano che richiedono allo Stato moschee e sussidi economici (con l'appoggio dei sindaci, delle prefetture e delle parrocchie)" - dice Roberto de Mattei.