La polizia del distretto di Mayurbhanj (Orissa) ha arrestato 12 tribali convertiti al cristianesimo in modo illegale da due pastori protestanti Samuel e Manuel Mohapatra di Balasore di cui si sono perse le tracce. Essi hanno violato l’ Orissa Freedom of Religion Act, che vieta qualsiasi conversione religiosa senza il permesso delle autorità. L’arresto avviene dopo una denuncia depositata nei da giorni scorsi contro i due pastori e i 13 tribali. Uno di essi è riuscito a sfuggire all’arresto.
Sajan K. George, presidente del Global Council of Indian Christians(Gcic), condanna la decisione dell’autorità del distretto e chiede a Naveen Patnaik, capo
ministro dell’Orissa, di ritirare le accuse contro i tribali e fermare le violenze contri i cristiani dell’Orissa. “Chiediamo al capo ministro dell’Orissa di aprire un’indagine contro i funzionari di polizia coinvolti nelle intimidazioni contro i pastori e i tribali del distretto di Mayurbani”. Secondo l’attivista il governo locale deve fermare coloro che utilizzano la legge per perseguire la popolazione, raggirando la Costituzione fondata sul rispetto di giustizia e libertà. “Quanto commesso dalla polizia e dagli estremisti indù del Sangh Parivar è scandaloso ed è una parodia della visione nobile alla base degli ideali sanciti nella Costituzione indiana”.
In questi anni il distretto di Mayurbhanj ha visto diversi casi di violenza contro i cristiani per mano degli estremisti indù. Il 22 gennaio 1999, Graham Stewart Staines missionario anglicano australiano e i figli Philip e Timothy sono stati bruciati vivi mentre dormivano nella loro station wagon nel villaggio Manoharpur. Nello stesso anno p. Arul Doss, sacerdote della Chiesa di Anandpur, è stato attaccato da 10 estremisti che lo hanno ucciso lanciandogli contro delle frecce, per poi bruciare la sua chiesa.
L’Orissa è uno dei sei Stati (Madhya Pradesh, Gujarat, Tamil Nadu, Rajastan, Arunachal Pradesh) dove è in atto la legge contro le conversioni. Essa è stata voluta dai gruppi estremisti indù legati al partito di opposizione Bharatiya Janata Party (Bjp), per fermare il cosìdetto “proselitismo o le conversioni attraverso pagamenti in denaro. A tutt’oggi nessuna di queste accuse è stata provata.
Sajan K. George, presidente del Global Council of Indian Christians(Gcic), condanna la decisione dell’autorità del distretto e chiede a Naveen Patnaik, capo
ministro dell’Orissa, di ritirare le accuse contro i tribali e fermare le violenze contri i cristiani dell’Orissa. “Chiediamo al capo ministro dell’Orissa di aprire un’indagine contro i funzionari di polizia coinvolti nelle intimidazioni contro i pastori e i tribali del distretto di Mayurbani”. Secondo l’attivista il governo locale deve fermare coloro che utilizzano la legge per perseguire la popolazione, raggirando la Costituzione fondata sul rispetto di giustizia e libertà. “Quanto commesso dalla polizia e dagli estremisti indù del Sangh Parivar è scandaloso ed è una parodia della visione nobile alla base degli ideali sanciti nella Costituzione indiana”.
In questi anni il distretto di Mayurbhanj ha visto diversi casi di violenza contro i cristiani per mano degli estremisti indù. Il 22 gennaio 1999, Graham Stewart Staines missionario anglicano australiano e i figli Philip e Timothy sono stati bruciati vivi mentre dormivano nella loro station wagon nel villaggio Manoharpur. Nello stesso anno p. Arul Doss, sacerdote della Chiesa di Anandpur, è stato attaccato da 10 estremisti che lo hanno ucciso lanciandogli contro delle frecce, per poi bruciare la sua chiesa.
L’Orissa è uno dei sei Stati (Madhya Pradesh, Gujarat, Tamil Nadu, Rajastan, Arunachal Pradesh) dove è in atto la legge contro le conversioni. Essa è stata voluta dai gruppi estremisti indù legati al partito di opposizione Bharatiya Janata Party (Bjp), per fermare il cosìdetto “proselitismo o le conversioni attraverso pagamenti in denaro. A tutt’oggi nessuna di queste accuse è stata provata.
AsiaNews