La conversione – il rapporto personale con Gesù Cristo (IV)
La Quaresima 2017
Se ad una persona giovane avrebbero domandato: “Vuoi essere felice?”, lei avrebbe senza dubbio risposto: “Sì!”, e in segno di approvazione avrebbe alzato due mani.
Ma quanto vuoi essere felice? Un giorno, una settimana, un’anno, 10 anni, 30 anni, intera vita fino alla morte? Vuoi essere felice anche dopo la morte?
L’uomo nel profondo dell’anima arde la felicità, ma un autentica felicità, che nessuno gliela potrà togliere. Poiché già un solo pensiero che la felicità possa finire provoca la tristezza. L’uomo cerca la felicità nei rapporti umani, nei beni temporali, in quantità di soldi, in carriera, in gloria umana, nel successo, cerca la felicità nei piaceri, nell’alcol, nelle droghe… Ma in questo la felicità non la troverà. Arrivano le delusioni, il vuoto ancora più grande, la solitudine e il dolore nell’anima. Già sant’Agostino questa sete di felicità ha espresso con parole: “Ci hai creato per Sé, o Dio, e non è tranquillo il cuore dell’uomo, finché non riposi in Te”.
Gli ideologi di globalizzazione oggi eliminano perfino la semplice felicità umana, imponendo agli uomini e a popoli interi l’omosessualità perversa, schizofrenia dell’ideologia di genere, collegata con il furto dei bambini la giustizia minorile e loro devastazione morale e psichica. Stanno legalizzando le droghe, impongono una cultura di morte (oggi perfino persone sane vengono uccise con aiuto di eutanasia), e tutto questo solo perché si sta preparando il cosiddetto paradiso per un miliardo d’oro.
L’immagine di felicità falsa mostra evidentemente Statua di libertàin America. Quasi ogni giorno ai suoi piedi trovano uccelli morti. Quando l’uccello durante la notte si scontra con la statua illuminata, rompe le ali e poi senza forze cade per terra. Questa è immagine di molti uomini giovani che cercano la felicità in una falsa libertà.
Unica vera libertà dà il Figlio di Dio Gesù Cristo che ha vinto lo spirito della menzogna e la schiavitù del peccato.
Un cristiano racconta: Io avevo un parente che era dipendente dall’alcol. Tale dipendenza è veramente terribile. Una volta ho saputo che lui di nuovo si è ubbriaccato, ha rotto gli armadi in casa ed ha percosso la moglie. Sono venuto da lui. Erano le cinque dopo il mezzogiorno. Lui stava in cucina e beveva caffè. Accanto a lui sedeva suo figlio cinquenne. Io l’ho salutato amichevolmente e l’ho chiesto: “Di nuovo è finita male?”. Invece di rispondermi lui ha digrignato i denti e si è alzato dalla sedia. Senza una parola è andato in dispensa ed è ritornato con corda stendibiancheria. Poi, senza dire una parola ha legato alla sedia suo piccolo figlio. Mi sono chiesto: “Che cosa significa questo? È ancora ubriaco?”. Ma lui ha legato il ragazzino ed ha fatto il nodo. Poi ha sgridato al figlio: “Alzati!”. Figlio incominciò piangere e lamentarsi: “Io non posso!”. Allora quel alcolista si è rivolto a me con volto avventuroso e mi disse: “Allora, vedi, in quale stato mi trovo io! Da solo non posso smettere di fare questo! Non posso!”. Una parola terribile: “Non posso”. Subito dopo questo ho messo la mano in tasca, ho tirato fuori coltello pieghevole ed ho incominciato a tagliare la corda. E così, assolutamente non risparmiando la nuova corda, io l’ha tagliata. Allora, ho detto al ragazzino: “Alzati!”. Il ragazzino si è alzato, ed io ho detto: “Ecco, è libero!”. Lui ha risposto: “Sì! È libero, ma quando tagli la corda”. Ho risposto a lui: “Ascolta quello che ti dirò: È venuto Qualcuno che taglia la corda la quale ci tiene: è Gesù!”.
Questo esempio in un certo senso riguarda ciascuno di noi. Senza Gesù non ci libereremo dalla schiavitù del peccato! Ma c’è una realtà gioiosa: Egli ci ha liberati dal potere delle tenebre! (vedi Col.1, 13). “Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero” (Gv. 8, 38).
Come iniziare? “Convertitevi – cambiate il modo di pensare – e credete al Vangelo” (Mc.1, 15). Il Vangelo è la verità divina che riguarda concretamente te: “Dio infatti ha tanto amato il mondo (te), da dare il Suo Figlio Unigenito, perché chiunque crede in Lui (anche tu), non muoia ma abbia la vita eterna” (vedi Gv. 3, 16). Come Dio ti ha amato? Ha dato per te ciò che è più prezioso – il Suo Figlio Unigenito. Che cosa devi fare tu per non morire ma avere la vita eterna? Devi credere in Lui. Credere che sei stato redento non con oro o argento, ma con il Suo sangue prezioso che è stato versato per la remissione dei tuoi peccati (cfr. 1 Pt. 1, 18-19). La conversione è il passaggio dall’egocentrismo al teocentrismo. Allora, al primo posto non deve essere il tuo ego, ma Dio.
Immagina una grande aula. Al centro sul piedilastro sta un grande trono regale – simbolo della forza e del potere. Questa è l’immagine della tua anima. Sul trono orgogliosamente siede il tuo “io”. È circondato da molti consiglieri. Sono diverse semiverità, abitudini, paure, immaginazioni, dipendenze, tuoi “beni”… Alla porta sta Gesù come servo al quale dài gli ordini o Lo costringi di realizzare tuoi desideri che derivano dal tuo proprio volere. Lui deve ascoltare le denunce insoddisfatte e addirittura amari rimproveri. Questa è immagine di una persona non convertita! La conversione o la rivoluzione spirituale avverrà quando il tuo “io” scenderà dal trono alla porta e Gesù otterrà il posto sul trono. Da questo momento tu stai alla porta e aspetti sue decisioni saggi che spesso non capisci ma vuoi realizzarli perfino in cose minime. Allora inizia la vera libertà e perdono il potere le passioni, stato d’animo, suggestioni che l’uomo realizza automaticamente e che lo conducono da una vanità ad un’altra vanità, e dopo di esse l’uomo sperimenta solo la tristezza e delusione. Dopo la conversione la tua vita diventa piena poiché per mezzo di te Dio può agire, laddove ti trovi. Questo porta la benedizione agli altri e le tue opere diventeranno un tesoro nel cielo dove i ladri non rubano e ruggine non corrompe (cfr. Mt. 6, 19-20).
Come ottenere la vittoria sulla legge del peccato che è programmato in nostra natura umana? Per mezzo della legge dello Spirito: “La legge dello Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte” (Rm. 8, 2). Esistono leggi naturali: ad esempio, quando metto la pietra sopra l’acqua, la pietra affonderà. Quando sotto la pietra metto il legno, essa nuota sopra l’acqua poiché qui agisce un altra legge. Noi secondo la nostra natura siamo sottoposti alla legge del peccato e della morte. Tutti cadiamo, tutti siamo trascinati verso la perdizione eterna. Noi lo sappiamo. Ma qui tutto dipende dall’intervento di una forza superiore che fermerà il nostro cadere. E questa grande forza Dio ci ha dato in Gesù: Egli ci ha redenti, Egli ci ha liberati. Se noi per mezzo della fede siamo uniti con Gesù, allora in noi vince la legge dello Spirito.
Il rapporto principale con Dio possiamo esprimere attraverso un rimaneggiamento di parabola evangelica della perla preziosa: Il venditoredi perle viene da un uomo molto ricco e gli propone una perla assai preziosa. La perla piace a quel uomo e lui vuole ottenerla a qualsiasi prezzo. Egli domanda: “Quanto costa questa perla?”. Il venditorerisponde: “Tutto quello che avete” – “Va bene, vi dò tutti soldi che ho. Datemi questa perla!” – “Ma voi non avete dato ancora tutto quello che avete. Dove abitate?” – “In casa mia” – “Anche la casa bisogna dare.” – “Quindi, adesso devo abitare in autorimessa?” – “Voi avete anche autorimessa” – “Sì, ed anche due auto.” – “Quindi date autorimessa e due auto.” – “Va bene, dò anche questo, ma datemi allora questa perla!” – “Voinon avete ancora dato tutto. Voi vivete da solo?” – “No, io ho la moglie e figli” – “Quindi dovete dare la moglie e figli” –“Quando li darò a voi, allora potrò ottenere questa perla?” – “Ma questo non è ancora tutto” – “Ma io non ho più niente, sono diventato mendicante” – “Voi avete ancora qualcosa! Avete la salute? Anche la salute dovete dare!” – “Va bene, ma datemi finalmente questa perla!” – “Voi non avete dato tutto” – “Ora non ho più niente” – “Voi avete ancora qualcosa – la propria volontà. Anch’essa bisogna dare” – “Va bene, ma ora datemi questa perla!” – “La perla ora è vostra! Questa perla è il regno di Dio. Questa perla è Gesù Cristo. In Lui avete tutto – tutto il cielo vi appartiene poiché esso appartiene a Cristo. E voi L’avete accolto come vostro Signore. Lui ora vi dà tutto indietro: la vostra salute, la vostra casa, la moglie con figli e tutti vostri beni. Ma ora dovete essere coscienti di una cosa: tutto quello non è più vostro, esso appartiene a Cristo. Non siete più proprietario, ma solo utente, governatore. Arriverà il momento in cui Dio chiamerà all’eternità la vostra moglie, arriverà la vecchiaia oppure la malattia, voi perderete la salute, e infine verrà la morte e voi perderete tutto. Ma se avete questa Perla più preziosa – Gesù, in Lui avete tutto. Egli ha vinto la morte, in Lui avete la vita eterna!”.
“Dio ha mandato nel mondo il Suo Figlio Unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di Lui” (1 Gv. 4, 9). L’apostolo Paolo dice: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io,ma Cristo vive in me” (Gal. 2, 19-20).
Allo scultore Michelangelo hanno portato a Roma una grande pietra – un pezzo di roccia. Qualche tempo lui camminava intorno ad essa, pensando la osservava, e infine ha detto: “In essa vedo Mosè”. Suo discepolo lo domandò: “Maestro, ma questo non è per niente Mosè, ma solo una grande pietra”. Egli rispose al discepolo: “Ma lui sta lì, dentro! Solamente tutto quello che non è Mosè deve andar via!” – “Ma come avverrà questo?” – “Per mezzo di colpi si dà la forma!”. Così da questa pietra è sorta la statua di Mosè.
Anche con noi avviene qualcosa di simile: tutto quello che non è Gesù, deve andar via! Noi dobbiamo consegnarGli il nostro cuore, affinché Cristo poi possa per mezzo della fede vivere nei nostri cuori! Noi dobbiamo consegnarGli la nostra ragione e volontà, cioè, il nostro pensiero:“Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”(Fil. 2, 5). Noi dobbiamo consegnarGli i nostri occhi, mani, piedi. Lui vuole usarli. Questa è la conversione, questa è la vita nuova! Questo processo (la strada) di rinascita non è possibile senza colpi, cioè senza sofferenza. Si tratta, sopratutto di sofferenza interiore, di rinuncia della propria volontà, di piccole umiliazioni, di accettazione con fede di quello che Dio permette, di una ricerca quotidiana e realizzazione della volontà di Dio!
La vita eterna è in Gesù Cristo
“Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel Suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita”. L’apostolo sottolinea: “Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio” (1 Gv. 5, 11-13). Se qualcuno ti avesse chiesto: “Hai la vita eterna?”, tu avresti magari risposto: “Non lo so”, oppure “Lo saprò solo dopo la morte”. Ma la parola di Dio parla assolutamente chiaramente: “Chi ha il Figlio di Dio ha la vita eterna”. Qui si tratta non del tempo futuro, ma del tempo presente. Se tu hai accolto il Figlio di Dio – Gesù Cristo – hai la vita eterna. Hai la vita eterna già ora, e qui sulla terra hai, anche se ancora essa è nascosta e tra le sofferenze. Dopo la morte l’avrai in pienezza della gloria, dove non ci sarà più la sofferenza, ma solo eterna gioia e felicità.
Qual’è la differenza tra la nostra vita nel cielo e la vita degli angeli?
Dio creò perfetti esseri spirituali, cioè angeli e diede loro la vita. Dio anche creò l’uomo e gli diede la vita. Ma l’uomo a causa del peccato ha perso questa vita e così venne la morte. Per amore dell’uomo Dio ha preso su di Sè la natura umana in Gesù Cristo. Il Figlio di Dio non ha preso la natura degli angeli o serafini, ma la natura umana, oltre il peccato. Egli è morto per noi e ci ha dato la Sua vita. E attraverso la redenzione ci è stata restituita non solo quella vita che aveva Adamo prima la caduta nel peccato. Ci è stata donata la vita di Gesù, la vita divina. L’essenza di nostra vita eterna consiste non solo in quello che essa è eterna, cioè senza fine, ma in quello che essa esiste direttamente in Dio. E quello non hanno nemmeno angeli. Loro hanno la vita da Dio, ma noi abbiamo la vita divina, che noi abbiamo ottenuto in Cristo come dono. Rendiamoci conto quale dignità noi abbiamo in Gesù Cristo! La Parola di Dio testimonia: “Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!” (vedi 1 Gv. 3, 1).
La nostra vita è non solo da Dio ma è in Dio: “In quel giorno voi saprete che Io sono nel Padre Mio e voi in Me e Io in voi” (Gv. 14, 20). Nella preghiera sacerdotale Gesù prega: “… come Tu, Padre, sei in Me e Io in Te, siano anch’essi uno in noi… Io in loro e Tu in Me” (Gv. 17, 21-23). Noi siamo in Cristo, e Cristo nel Padre, perciò noi abbiamo la vita divina.
La vita divina abbiamo accolto attraverso la fede e il battesimo: “… quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo (avete accolto la natura di Cristo, cioè la natura divina)” (Gal. 3, 27).
“Quando Cristo, nostra vita, sarà manifestato, allora anche voi appariretecon Lui nella gloria” (Col. 3, 4).
Confessare Gesù è la condizione di vita in Dio: “Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in Lui ed Egli in Dio” (1 Gv. 4, 15).
“In questo si conosce che noi rimaniamo in Lui ed Egli in noi: Egli ci ha donato il Suo Spirito” (1 Gv. 4, 13).
Il mistero di nostra vita in Cristo esprime la parabola della vite: “Io sono la vite, voi i tralci…” (Gv.15, 5).
Accoglimento del Signore Gesù Cristo
“Tutti hanno peccato” (Rm. 3, 23). Anche tu. “Non c’è nessun giusto” (Rm. 3, 10). Questo riguarda anche te! “Il salario del peccato (anche tuo) è la morte (temporanea ed eterna), ma la vita eterna (anche per te) in Gesù Cristo” (Rm. 6, 23). Gesù sta ora davanti a te. “Ecco: sto alla tuaporta e busso. Se qualcuno ascolta la Mia voce e Mi apre la porta, Io verrò da Lui” (Ap. 3, 20). Apri! Apro… Ora accogliLo come tuo Salvatore e Signore:
1) Credi che il Signore Gesù è Dio ed è morto per te? (Sì).
2) Consegni nelle Sue mani tutta la tua vita? (Sì).
Data………………………….. Firma……………………………..
Ora con fede ripeti alcune volte il nome “Gesù” (Yehošua). Sii cosciente che quello che tu ora hai fatto vede Dio, angeli e tutto il cielo.
La conclusione:
Se l’uomo accoglie Gesù come proprio Signore e Salvatore, davanti lo aspetta la strada di vita la quale conduce verso la felicità eterna nel cielo. Ma qui, sulla terra, essa è collegata con il combattimento spirituale contro lo spirito di menzogna e di morte. Tale è la via di imitazione di Cristo, quando qui, sulla terra, l’uomo sarà denigrato e perseguitato per la verità e per il bene, proprio come lo stesso Salvatore. Gesù dice: “Vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa Mia. Rallegratevi ed esultate, perché è grande la vostra ricompensa nei cieli” (Mt. 5, 11-12).Quando nella vita di una persona credente vengono le prove più grandi, crudeli e menzognere denigrazioni, perdita dei parenti o della salute, allora l’uomo per mezzo di fede si unisce con Dio e in mezzo di tutto questo sperimenta una pace profonda, la quale il mondo non può dare. Nelle sofferenze più grandi l’uomo è consapevole della presenza di Dio, e Dio illumina la sua anima, facendo capire il significato della sofferenza, la quale egli ha accolto come la pena per peccati passati, come il sacrificio di riconciliazione per la conversione e salvezza dei parenti, i quali ancora vivono nelle tenebre di incredulità oppure del paganesimo contemporaneo. Il cristiano ortodosso vede chiaramente il senso di vita, non ha paura di morte, perché sa che questo è solo un passaggioverso la gloria eterna, dove lui sarà insieme con santi, angeli e insieme con il ognisanto ed amorevole Dio. Il cielo è la nostra casa eterna, sulla terra noi siamo solo viaggiatori.
Gesù è la Via della nostra unione con il Padre, il quale ci ha creato. Gesù è anche la Verità, la quale ci libera dallo spirito della menzogna. Egli ci ha anche liberati dalla morte, in Lui abbiamo la vita eterna. “Chi ha il Figlio ha la vita eterna” (1 Gv. 5, 12).
In Cristo
+ Elia
Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino
+ Metodio, OSBMr
Vescovo-segretario del Patriarcato Cattolico Bizantino
+ Timoteo, OSBMr
Vescovo-segretario del Patriarcato Cattolico Bizantino
Le copie:
- Ai vescovi cattolici e ortodossi.
- Ai mass media.