Lettera aperta al Presidente dell’Ucraina
Egregio Signor Presidente!
Le leggi relative alla discriminazione religiosa e fomentazione di odio religioso sono violati in Ucraina. Questi crimini sono commessi da autorità statali, in particolare dall’Amministrazione regionale dello Stato a Leopoli (R. Kurash) e dall’Amministrazione regionale dello Stato a Ternopil (I. Kulchytskyi). Anche la polizia a Leopoli e a Chortkiv (regione di Ternopil) collabora con loro in questi crimini.
Il 30 luglio 2009, la polizia di Leopoli, in presenza del sig. Kurash, ha commesso crimine violento del rapimento di una postulante dal monastero delle monache della Chiesa Ortodossa Greco-Cattolica Ucraina. A Chortkiv (regione di Ternopil) sono state aggredite e ferite le monache della Chiesa Ortodossa Greco-Cattolica Ucraina che andavano alla Divina Liturgia. La polizia, che era presente lì, ha permesso che le monache fossero trattate con violenza. Ci fu un grave rischio di lesione mortale. Una delle monache ha un tumore al fegato. Lei è stata gettata a terra e gli aggressori ripetutamente l’hanno presa a calci. Se i colpi avessero colpito il tumore, ciò potrebbe aver causato la morte. Un’altra delle monache non era molto tempo dopo un intervento chirurgico e gli aggressori l’hanno anche presa a calci. La polizia non ha punito nessuno degli aggressori, ma piuttosto li proteggeva.
Lo stesso è accaduto il 19 luglio del 2011 a Leopoli. Le persone manipolate da diffamazioni diffuse dalla gerarchia della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina con forza hanno tolto la croce dal tetto della nostra chiesa e l’hanno gettato giù. Hanno così commesso un crimine di profanazione del simbolo religioso. La croce è il simbolo religioso universalmente riconosciuto da tutte le confessioni (vedi art. 179 del Codice penale dell’Ucraina). Quando le monache insieme con il Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino sono arrivati sul luogo del delitto, la polizia – su ordine dell’arcivescovado di Leopoli della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina – non proteggeva Patriarca Elia contro gli aggressori, ma piuttosto gli aggressori, ha arrestato il Patriarca e l’ha portato al commissariato di polizia. La polizia l’ha trattenuto per quattordici ore. Poi è stato portato in tribunale essendo stato accusato falsamente nel aver ferito la persona che attaccava, mentre lui ha solamente respinto aggressore difendendo una delle monache. L’azione è stata pianificata dal arcivescovado di Leopoli. La polizia di Leopoli era suo strumento e ciò a conoscenza dell’Amministrazione regionale dello Stato a Leopoli (R. Kurash). La polizia ha anche cercato di realizzare il progetto di Husar – la deportazione del Patriarca Elia dall’Ucraina. Inoltre, su ordine della gerarchia della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina ancora una volta, i mass media in Ucraina hanno sistematicamente denigrato la nostra Chiesa ortodossa chiamandola una setta: ciò è una offesa grave.
Egregio Signor Presidente, le leggi dell’Ucraina sono violate già da due anni, dal momento che la gerarchia della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina ha impedito registrazione legale della Chiesa Ortodossa Greco-Cattolica Ucraina. Chiediamo: “Le leggi ucraine sono in vigore o le autorità statali sono diventate uno strumento della Chiesa Greco-Cattolica a capo con Husar, che preme su di esse già da due anni per impedire la registrazione della Chiesa Ortodossa Greco-Cattolica Ucraina?” La gerarchia della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina sfrutta ipocritamente Comitato di Stato per le questioni delle nazionalità e religioni diretta da Y. Bohutskyi che agisce di conseguenza contrariamente, impedendo la registrazione della Chiesa Ortodossa Greco-Cattolica Ucraina.
Egregio Signor Presidente, crediamo che Lei personalmente interverrà in modo che le leggi dell’Ucraina possano essere osservate, i colpevoli puniti e la libertà religiosa in Ucraina rispettata.
A nome della Chiesa Ortodossa Greco-Cattolica Ucraina
+ Markiano Hitiuk, OSBMr
Vescovo-segretario della COGCU
Leopoli, 11 agosto 2011
Le copie:
- al Senatore degli USA R. Wicker
- al Deputato di Europarlamento N. Farage
- ai membri del Parlamento Ucraino
- ai rappresentanti delle Chiese ortodosse in Ucraina