sabato 3 novembre 2018

Il Sinodo dei Vescovi e Lgbtq

30 ottobre 2018


Citazione dal Documento finale: “…la Chiesa, rinnovando il suo impegno contro ogni discriminazione e violenza su base sessuale”.

Commento: Invece di opporsi a Francesco e farlo dimettere per aver coperto la violenza su base sessuale, il Sinodo fa esattamente contrario e rilascia un documento finale che legalizza la sodomia!

Il Sinodo era tenuto a rinnovare l’impegno di seguire la via del pentimento e del rispetto dei comandamenti di Dio. Tuttavia, ha preso un impegno specifico: manifestare contro ogni discriminazione e violenza su base sessuale. La chiesa di Francesco ora si opporrà agli omofobi, cioè a quelli che difenderanno i comandamenti di Dio!

Anatema sui vescovi del Sinodo (+ video)

28 ottobre 2018

Il 4-28 ottobre 2018 si è svolto a Roma il Sinodo dei Vescovi sulla gioventù. Con un documento finale datato dal 27 ottobre 2018, il Sinodo ha legalizzato Lgbtq nella Chiesa. Quindi abolì il peccato, i comandamenti di Dio e introdusse immoralità. Il Sinodo ha respinto la condizione fondamentale della salvezza – il pentimento – ed ha sputato in faccia al nostro Salvatore, il Signore Gesù Cristo! Tale Chiesa cessò di essere la Chiesa di Cristo ed è diventata la chiesa dell’anticristo e la prostituta di satana!

Il 28 ottobre 2018, con autorità dell’ufficio apostolico e profetico, il Patriarcato Cattolico Bizantino ha dichiarato l’anatema: Tutti i membri del Sinodo dei vescovi che hanno approvato il documento finale secondo Galati 1, 8-9 sono scomunicati dalla Chiesa! (anatema sit!). Secondo la bolla dogmatica di Paolo IV Cum Ex Apostolatus Officio, il documento finale del Sinodo non è valido!

Secondo questo documento, il card. McCarrick, un pervertito sessuale e un criminale, e tutti i criminali nella Chiesa come lui dovrebbero essere riabilitati e successivamente canonizzati da Francesco.

venerdì 12 ottobre 2018

Patriarca Elia: Qual è il vero obiettivo del Sinodo dei Vescovi



7 ottobre 2018

Dal 3 al 28 ottobre del 2018 si svolge a Roma il Sinodo dei Vescovi sulla gioventù. Il Sinodo ha di fatto l’obbiettivo di incarnare e realizzare le eresie e lo spirito di Amoris Laetitia la quale apre la porta alla legalizzazione dell’omosessualità nella Chiesa.L’iniziatore principale ne è Francesco. Lui ha promosso al Sinodo 39 suoi delegati che sono idealmente solidali con lui e controllano il Sinodo. Tra di loro c’è il membro del Consiglio dei cardinali C9 il cardinale Marx, il quale promuove i matrimoni omosessuali a livello ecclesiale, il cardinale Cupich da Chicago che sostiene l’omosessualità e l’immigrazione, il cardinale Tobin che fino ad oggi sta coprendo McCarrick ed altri simili a loro legati. Loro favoriranno ad accogliere al Sinodo le soluzioni, in anticipo disegnate da Francesco.

giovedì 6 settembre 2018

Francesco si dimetterà o gli aiuterà una mano forte?

L’arcivescovo Vigano ha chiesto a Francesco e ai gerarchi di abdicare per aver coperto i crimini omosessuali e pedofili. La mano forte delle élite sovranazionali non aiuterà certamente a Francesco di dimettersi, ma piuttosto lo consoliderà.

Durante la sua visita in Irlanda, Francesco promosse apertamente l’omosessualità perfino tra i minorenni. Egli ha proibito ai genitori di educare i loro figli secondo i comandamenti di Dio. Si oppone così a Dio e alle sue leggi come eretico manifesto.

Qual è il dovere primario dell’autorità suprema nella Chiesa? Difendere la dottrina e la morale ortodossa!

Roberto de Mattei - "L’arcivescovo Viganò: punito per aver detto la verità?"

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò, che ha portato alla luce l’esistenza di una rete di corruzione in Vaticano, chiamando in causa i responsabili, a cominciare dalle supreme autorità ecclesiastiche, sarà punito per aver detto la verità? Papa Francesco sta esaminando questa possibilità, se è vero, come confermato da più fonti, che ha consultato il cardinale Francesco Coccopalmerio, e qualche altro canonista, per studiare le possibili sanzioni canoniche da irrorare nei confronti dell’arcivescovo, a cominciare dalla sospensione a divinis.

Se la notizia fosse confermata sarebbe di una gravità estrema, e anche un poco surreale, dal momento che l’“esperto” convocato per sanzionare mons. Viganò sarebbe proprio quel cardinale Coccopalmerio, che viene accusato dall’ex nunzio negli Stati Uniti di far parte della “lobby gay” che spadroneggia in Vaticano.

domenica 2 settembre 2018

L’impeachment di papa Francesco

L’ex nunzio papale negli Stati Uniti (2011-2016), l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ha pubblicato un documento di 11 pagine sulla complicità di papa Francesco nella copertura della pedofilia e dell’omosessualità, ed ha invitato Francesco a dimettersi.

Citazione delle parole dell’Arcivescovo: “In questo momento estremamente drammatico per la Chiesa universale (Francesco dunque) riconosca i suoi errori e, in coerenza con il conclamato principio di tolleranza zero, Papa Francesco sia il primo a dare il buon esempio a cardinali e vescovi che hanno coperto gli abusi di McCarrick e si dimetta insieme a tutti loro”.

Già nel giugno 2013, il nunzio C. M. Viganò informò papa Francesco dei crimini pedofili del cardinale di Washington. Francesco non solo non ha punito il Cardinale, ma ha persino revocato tutte le precedenti sanzioni contro di lui e lo ha riabilitato. Francesco ha così commesso un crimine di disonorare dell’ufficio di Pietro e di abusarne contro Dio e contro la Chiesa.

Patriarca Elia: Viganò – Papa subito


Il 31 agosto 2018

Il 25 agosto 2018, l’ex nunzio papale negli Stati Uniti (2011-2016), l’arcivescovo Carlo Maria Viganò (77) ha chiesto a papa Francesco di dimettersi. La ragione è la complicità nei crimini morali del card. McCarrick contro i giovani. L’arcivescovo Viganò ha fatto questo coraggioso appello per il bene della Chiesa. Ha persino rischiato la vita. In un documento di 11 pagine, ha rivelato lobbismo omosessuale nei posti più alti della Chiesa. Il suo appello pubblico per le dimissioni non era rivolto solo a Francesco, ma a tutti i prelati che avevano commesso o coperto i crimini morali.

“Il problema degli abusi del clero – ha scritto Viganò – non potrà essere risolto semplicemente con le dimissioni di alcuni vescovi, né tanto meno con nuove direttive burocratiche. Il centro del problema sta nelle reti omosessuali nel clero che devono essere sradicate. … Occorre proclamare un tempo di conversione e di penitenza”.